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Sanità integrativa: Fai attenzione! Le Società di Mutuo Soccorso non sono Assicurazioni

Aggiornamento Ottobre 2021

Anche tu in cerca di informazioni sulle Mutue? No sai se credere all’ultima allettante proposta?
Sei capitato nel posto giusto. Segui le prossime righe e cercheremo di darti già qualche risposta.

In passato ne abbiamo parlato tante volte coi nostri amici clienti, anche loro allettati dai bassissimi prezzi e grandi promesse. Gli abbiamo avvertiti di usare cautela prima di aderire.

Sul punto ha preso posizione lo SNA, il più grande sindacato italiano in rappresentanza degli Agenti di Assicurazione, scrivendo più volte agli organismi di vigilanza e questi ultimi hanno fatto le loro verifiche (in Italia l’unica cosa che va veloce è il tempo quando siamo in vacanza). Riportiamo per chi vuole approfondire le lettere e le risposte ricevute dallo SNA. Per gli altri invece riassumiamo dicendo che certe attività di queste cosiddette Mutue sono state censurate.

Invero ci sono anche diversi professionisti che si sono fatti convincere da sedicenti promotori mutualistici, con lo scopo di instaurare rapporti di collaborazione per vendere questi prodotti “para-assicurativi di tipo mutualistico”. Anche noi siamo stati contattati più volte, ma le proposte ci sono sembrate troppo, troppo buone e pur sapendo che avremmo perso qualche cliente, abbiamo deciso di soprassedere. Insomma semplicemente non ci siamo piaciuti. Dopo tempo, a dire il vero tanto, anche altri hanno cominciato a guardare a queste istituzioni con un po’ di sospetto.

Lo SNA, il sindacato degli agenti ha deciso di metterci il naso e citiamo testualmente “… dall’analisi, svolta dal Sindacato, dei bilanci delle più note Società di Mutuo Soccorso, della documentazione di presentazione delle stesse, dell’informativa sulle diverse garanzie prestate e degli Statuti, emerge l’evidente rischio di tracimazione dell’attività, che per definizione dovrebbe essere non profit, nel mondo della distribuzione assicurativa e dell’attività assicurativa propriamente detta.”

In pratica come abbiamo già visto, le Mutue non sono un’assicurazione, e quindi chi le rappresenta potrebbe mancare di tutte le garanzie che sono richieste per assicurare le persone e dei requisiti di professionalità che devono avere coloro che intermediano assicurazioni.

Continua lo SNA: “Come noto, mentre per gli Agenti professionisti e rispettivi collaboratori il quadro normativo ha imposto l’incremento di tutti i presidi a tutela dei consumatori, a seguito del recepimento della direttiva europea (IDD), per i c.d. “promotori mutualistici” e relativi collaboratori anche piramidali (spesso remunerati), pur offrendo questi ultimi soluzioni para-assicurative o assicurative tramite polizze collettive o servizi equipollenti, sembra sussistere una piena libertà di operare senza che sia loro richiesta alcuna garanzia di solvibilità, alcun obbligo di formazione e aggiornamento, alcun requisito di professionalità, senza obbligo di copertura R.C.”

Quindi attenzione perché mentre gli intermediari assicurativi sono assicurati se sbagliano, questi”promotori mutualistici” potrebbero anche non avere alcuna copertura assicurativa.

Insomma le cosiddette Mutue sono vendute da persone che fanno attività “… apparentemente non regolamentate, ma che potrebbero risultare vietate o attuate in modo non conforme alle norme vigenti” (cit. SNA)

Aspettiamo quindi i prossimi aggiornamenti, che non mancheremo di postare su queste pagine.

Sanità integrativa: Fai attenzione! Le Società di Mutuo Soccorso non sono Assicurazioni

Aggiornamento Agosto 2021

Nuovi guai per le società di mutuo soccorso?

Se vuoi essere aggiornato sulle ultime novità riportiamo l’articolo del 4/10/2021 pubblicato dal Sindacato Nazionale degli Agenti di Assicurazione:

PROMOZIONE DELLE MUTUE. IL GRUPPO HEALT SOTTO INDAGINE. DEMOZZI: FARE CHIAREZZA SULLE RETI DISTRIBUTIVE NON REGOLAMENTATE

Il Gruppo Health Italia festeggia con qualche preoccupazione i suoi primi 20 anni di attività specializzata in servizi amministrativi, liquidativi, informatici e consulenziali in favore di Società di Mutuo Soccorso, Fondi Sanitari e Casse di assistenza.

E’ di queste ore la notizia delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza nei confronti di 11 componenti il management della società, accusati a vario titolo di una presunta maxi truffa nei confronti di circa 1.500 investitori.

A Health Italia sarebbero stati confiscati beni per circa 21 milioni di euro, mentre ieri (8 ottobre, ndr) il titolo in Borsa è arrivato a perdere un terzo del proprio valore per poi essere sospeso dalle contrattazioni. Nel decreto di sequestro si fa riferimento anche alle procedure che hanno portato alla quotazione di Health Italia nel febbraio 2017: l’ipotesi di reato su cui convergono le attenzioni delle Fiamme Gialle è quella di auto-riciclaggio.

Il Sindacato nazionale agenti di assicurazione non interviene sulla vicenda giudiziaria che sta interessando Health Italia in questo frangente. Ma su un punto, vale a dire sulle perplessità in ordine alle modalità di distribuzione dei servizi agli associati alle Mutue, richiama ancora una volta l’attenzione delle forze politiche. “Segnaliamo da alcuni anni – precisa il Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi – numerose anomalie che riguardano le Società di Mutuo Soccorso e i relativi sistemi di approccio al mercato”.

Come noto i promotori delle SMS non rientrano fra le categorie di soggetti sottoposti alla vigilanza delle Authority, nel caso specifico dell’Ivass come invece accade per gli assicuratori. Con tutte le conseguenze del caso, anche in termini di sanzioni. “Health Italia, scrive nel proprio sito, promuove la Società di Mutuo Soccorso MBA e vanta migliaia di promotori. Ma a che titolo, mi domando? Si tratta di una rete distributiva non regolamentata. E’ giunto il tempo di fare chiarezza una volta per tutte”, conclude Demozzi.

Riportiamo qui di seguito le condivisibili considerazioni di Carlo Colombo Consigliere di UEA – Unione Europea Assicuratori – circa le prestazioni e le garanzie offerte dalle Società di Mutuo Soccorso in materia di Sanità Privata:

Con uno Stato alle prese con una sanità sempre più “onerosa” – visto l’aumento della longevità dei cittadini ed il protrarsi della crisi economica – e la Corte di Cassazione che, in questo contesto, ha sancito che il diritto alla salute, avendo natura patrimoniale, esiste nei limiti della capacità delle finanze pubbliche – il tema della sanità integrativa diventa sempre più urgente ed attuale e, forse anche per questo, terreno di conquista di nuovi, arrembanti, operatori del mercato.

Solo lo scorso anno, le famiglie italiane hanno “speso” di tasca propria circa 30 miliardi per far fronte alle esigenze di cura che, nonostante siano in costante aumento, vedono una spesa stabile o in leggera diminuzione negli ultimi tre anni, a conferma che i singoli non possono più sopportare autonomamente questo fardello ed è quindi sempre più sentita la necessità adeguate coperture assicurative.
A questa che si va sempre più configurando come “emergenza” – visto anche il tasso in continua crescita di “rinuncia alle cure” – il mercato sta rispondendo in modo estemporaneo e disordinato, anche a causa di un quadro normativo largamente lacunoso.

Il cosiddetto Secondo Pilastro, realtà consolidata in molti paesi europei, richiede regole precise e controlli ancor più stringenti, data la delicatezza del tema e le sue ripercussioni a livello sociale. Pensiamo al caso di una persona che aderisce ad una copertura e poi, di fronte all’esigenza di dover ricorrere a prestazioni mediche, si rivolge al sistema privato e scopre – solo dopo aver sostenuto ingenti spese, magari indebitandosi con parenti e finanziarie – di non poter ottenere il risarcimento o di riceverlo solo in parte.

In questi ultimi anni, abbiamo assistito all’ascesa delle Mutue Assicuratrici o Società di Mutuo Soccorso (Sms) e di una nuova figura ibrida, quella del “Promotore Mutualistico”. Ebbene, le proposte avanzate da questi soggetti, pur non essendo propriamente polizze assicurative, rischiano di essere percepite come tali dagli aderenti che però, nel momento del sinistro – contrariamente a quanto avviene con una polizza – potrebbero veder ridotte le prestazioni a loro favore per carenza di risorse finanziarie dell’Ente erogatore il quale – contrariamente alle Compagnie di Assicurazione – non è tenuto ad appostare le necessarie riserve e a rispettare gli indici di solvibilità stabiliti dalla legge e non risulta neanche sottoposto alle ferree verifiche poste in capo alle imprese assicurative.

Il Codice delle Assicurazioni regola la materia per il tramite dell’art. 345 ma ad oggi non ci risultano sanzioni comminate dall’Ivass a Società di Mutuo Soccorso per:

  • mancato rispetto delle norme previste dal Codice delle Assicurazioni che regolamenta l’attività delle Mutue assicuratrici
  • inadeguatezza dell’informativa precontrattuale fornita dai promotori mutualistici delle SMS che stipulano contratti assicurativi per conto degli iscritti ed ancora, nel caso sopra descritto, per il mancato rispetto delle norme di comportamento, espressamente previste dal Codice

Il Ministero della Salute, che gestisce l’Anagrafe dei Fondi, ha il compito di assicurarsi che i rispettivi regolamenti siano in linea con la normativa di legge e che le prestazioni integrative – per godere dei vantaggi fiscali sui premi pagati fino a 3.615 euro – provvedano a destinare almeno il 20% delle risorse a spese odontoiatriche, riabilitative o riguardanti la non autosufficienza. Tuttavia, il Ministero non rende pubblici i dati dei Fondi (nemmeno agli operatori del settore), non ci risulta che abbia mai emanato provvedimenti per l’eliminazione della qualifica di Società di Mutuo Soccorso alle SMS non rispettose della normativa con la conseguente cancellazione dal Registro delle Imprese e Albo delle Società Cooperative e sembra limitarsi a richiedere i bilanci a questi enti per poi archiviarli senza neanche aprirli.

In contrapposizione a questa “terra di nessuno” dei Promotori Mutualistici, troviamo il mondo iper normato e sanzionato degli Intermediari professionali assoggettati a rigorosi vincoli che li obbligano, tra l’altro, a:
dotarsi di una formazione adeguata e periodicamente aggiornata superare un’apposita procedura di verifica delle competenze presentarsi (attraverso i moduli 7a 7b) chiarendo il loro ruolo di intermediari assicurativi, gli obblighi imposti a tale figura e gli strumenti di tutela a disposizione dell’assicurando accertarsi dell’adeguatezza della copertura proposta rispetto alle effettive esigenze del cliente tutelare l’assicurato, oltre che attraverso la loro professionalità, anche con una apposita copertura assicurativa di Rc professionale senza la quale l’Intermediario professionista di assicurazioni non può operare.

Se la ratio di questi dettami è ampiamente giustificata, come è possibile che altri “operatori” possano svolgere nella sostanza la stessa attività degli intermediari professionali, ma siano di fatto esonerati dagli obblighi di cui sopra “eludendo” di fatto le garanzie poste dalle norme Europee e nazionali a tutela del consumatore?
Se la rilevanza sociale, oltre che economica, della materia è acclarata, come è possibile che si tolleri ulteriormente la permanenza di una “terra di nessuno” dove tutto è lasciato, nel migliore dei casi, all’autoregolamentazione? Anzi, all’autoregolamentazione di intermediari abusivi, praticamente un ossimoro!
Tra l’altro, mi risulta che i nostri onorevoli parlamentari abbiano già provveduto a garantirsi una sanità integrativa, addirittura estesa alle famiglie di fatto, segno che ne hanno intuito il valore, e allora – mi chiedo – non è il caso di pensare anche ai cittadini?

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